sabato 15 novembre 2008

La sfida di una evoluzione collettiva di Ervin Laszlo



Abbiamo raggiunto un punto di cruciale importanza nella nostra storia. Siamo all'inizio di un nuovo periodo di evoluzione sociale, spirituale e culturale. Stiamo evolvendo verso un sistema interconnesso, basato sull'informazione, che abbraccia l'intero pianeta. La sfida che ora dobbiamo affrontare è quella di scegliere il nostro futuro. La nostra generazione è chiamata a decidere il destino della vita su questo pianeta, a creare una società globale pacifica e cooperante, continuando così la grande avventura dello spirito e della consapevolezza sulla Terra.


Oggi viviamo nel mezzo di una delle più profonde, e certamente più veloci, trasformazioni della storia dell'umanità.
All'alba del prossimo secolo quasi tutti gli aspetti e le attività della vita umana saranno esercitati all'interno di interazioni globali, di mercati globali, di tecnologie globalmente efficienti e informazioni circolanti in un sistema globale. Vivere e agire nelle nuove condizioni comporterà pertanto un diverso modo di agire e di pensare. Anche a causa della velocità con la quale l'era prossima sta irrompendo su noi, nella nostra generazione e nella generazione dei nostri figli non si sono ancora evoluti la logica, i valori e le pratiche necessari. Nella maggior parte dei casi stiamo per ora cercando di fronteggiare le condizioni della emergente società del XXI secolo con le forme di comportamento del sistema industriale del XX secolo. Questo, tuttavia, equivale al tentativo di vivere nelle città industriale degli anni 90 con la forma mentis dei villaggi feudali del Medioevo. È insufficiente e, a causa della vulnerabilità delle nostre temporanee strutture sociali ed ecologiche, perfino pericoloso. Il pericolo riguarda tutti noi. Ecco perché la maieutica strutturale oggi, come resa concreta dai gruppi attivi con Danilo Dolci, è essenziale. Non si può risolvere un problema fondamentale con il modo di pensare che ha originato il problema. Come ha detto Einstein. Non possiamo raggiungere la prossima tappa della nostra evoluzione collettiva senza dare origine a un nuovo modo di sentire e di agire. Far nascere è un processo difficile e spesso doloroso: è necessario aiutarlo con una pratica " maieutica ". Abbiamo bisogno di una percezione del mondo e di noi stessi integrata. Il compito epocale che ci aspetta e di fare evolvere modi di vivere e di agire che siano appropriati all'era delle informazioni diffuse globalmente, nella quale siamo tutti proiettati. Questi, a loro volta, dipendono da corrispondenti nuovi modi di pensare. E non solo modi di pensare, perché non siamo solamente creature razionali. Essi dipendono anche dai sentimenti e dalle intuizioni, dai modi di percepire noi e gli altri. Non possiamo ritornare a quelli del passato: un essere umano si definisce nelle relazioni con la natura e con la società contemporanea. La società, la natura stessa si evolvono, cambiano e si trasformano. Dobbiamo riscoprire la nostra umanità, la nostra identità e il nostro ruolo. Il metodo strutturale maieutico aiuta le persone, specialmente i giovani la cui generazione non può più evitare e ignorare il compito epocale di tener fede alle trasformazioni che sono in divenire, a identificare se stessi, a conquistare la giusta fiducia in sè e nel proprio ruolo. Ciò è vitale per tutti noi. Evolvere la conoscenza e l'intuito che può dare origine a modi di vivere e di agire efficienti e responsabili è l'immane compito dei nostri tempi: aiutare la nostra e la futura generazione a dare alla luce il nuovo pensare, sentire, percepire. Nella nostra epoca che si avvia alla comunicazione a livello mondiale, nuove idee e valori si diffondono rapidamente nei cinque continenti, malgrado le resistenze inerziali: essi corrispondono a un bisogno profondamente sentito nella società. I giovani insoddisfatti dei credi e delle forme tradizionali di esistenza, sono in cerca di modi di costruire la vita più significativi ed efficienti. Il mondo contemporaneo è maturo per un importante passo avanti nella sua coscienza collettiva. Il comunicare autentico, il processo strutturale maieutico, come la scienza e la cultura, sono fattori profondamente influenti nel raggiungere il prossimo stadio dell'evoluzione collettiva.

sabato 8 novembre 2008

Un professore universitario decise di sfidare gli alunni.

Esiste il male?
Un giorno, un professore universitario, decise di sfidare i suoi alunni.
Egli chiese: è vero che Dio cerò tutto ciò che esiste?
Uno studente rispose coraggiosamente: si è vero.
- Tutto? Chiese l’insegnante.
-Si, tutto. Fu la risposta dello studente.
In tal caso, Dio creò pure il male, non è
vero?
Poichè il male esiste. – disse l’insegnante…
A ciò, lo studente non seppe rispondere e rimase in silenzio.
L’insegnante, fu felice dell’opportunità di provare una volta di più, che la fede è solo un mito.
Improvvisamente, un altro studente alzò la mano e chiese:
“Posso fare una domanda, professore?”
“Naturalmente” , fu la risposta.
-Esiste il freddo?
-Naturalmente, rispose il professore.
Non hai mai sentito freddo?
“ Realmente, signore, il freddo non esiste. In base a studi di Fisica, il freddo è la totale e completa assenza di calore.
Un oggetto può venire studiato unicamente se
possiede e trasmette energia ed è il calore
dell’oggetto a trasmettere la sua energia .
“Senza energia, gli oggetti sono inerti, incapaci di reagire. Ma il freddo non esiste. Noi abbiamo creato il termine freddo per spiegare la mancanza di calore”
“E l’oscurità?” , continuò lo studente.
-”Esiste”, rispose il professore.
“Nuovamente, lei ha torto signore, l’oscurità è la totale assenza di luce.
Si può studiare la luce e la luminosità, ma non l’oscurità.
Il prisma di Nichols mostra la varietà di colori diversi nei quali la luce può essere scomposta, a seconda della lunghezza delle onde.
L’oscurità è il termine che abbiamo creato, per
spiegare la totale assenza di luce.
E infine, lo studente chiese:
“E il male, signore, il male esiste?”
“Dio non ha creato il male. Il male è l’assenza di Dio nel cuore degli esseri umani, è l’assenza di amore, umanità e fede.
Amore e fede sono come calore e luce. Essi esistono.
La lora assenza porta al male”
Ora era il turno del professore di rimanere in
silenzio.
Il nome dello studente era:
ALBERT EINSTEIN

sabato 1 novembre 2008

Perché i poveri.



La spesa militare mondiale è cresciuta per il sesto anno al 2005, crescendo del 5% a 1,04 trilioni di dollari, con gli Stati Uniti che da soli coprono $ 455 bilioni o quasi metà della spesa del mondo. Ci sono più alti livelli di frustrazione e scontento poiché ricchezza e potere diventano più concentrati,aumenta il divario tra i detentori di ricchezza e potere ed i poveri ed i segmenti emarginati della
popolazione (80% del prodotto nazionale del mondo appartiene a un miliardo di persone, ed il rimanente 20% è distribuito da cinque miliardi e mezzo, un disavanzo che si aggraverà soltanto, poiché i paesi poveri pagano 38 miliardi di dollari in più ogni anno di interessi (sui prestiti passati che ricevuti come aiuto per lo
sviluppo).



Se tali tendenze continuano ad acquistare forza, saremo lanciati su una strada di collasso non proprio nazionale, ma di collasso globale. Le tendenze non solo il destino: possono essere cambiate. Come possiamo cambiarle? Può essere utile
ricordare il famoso motto di Einstein: non si può risolvere un problema con lo stesso
modo di pensare che ha provocato il problema. Noi stiamo facendo proprio questo.
Stiamo combattendo il terrorismo, la povertà, la criminalità, il conflitto culturale,
la degradazione ambientale, la salute malata, anche l’obesità e altre “malattie della civiltà” con lo stesso modo di pensare gli stessi mezzi e metodi che hanno prodotto i problemi in primo luogo. Pensare in modo nuovo sarebbe concentrarsi sull’eliminazione delle condizioni che generano i criminali: bassifondi di città
grandi, disoccupazione, ed il senso di futilità e la disperazione che contagia la mente di molte persone, soprattutto giovani.

Il caso non è fondamentalmente diverso per ciò che riguarda la lotta alla degradazione ambientale: i problemi dell’ambiente sono prodotti dalla brama di profitto, pratiche ecologicamente irresponsabili, e sono combattute da pratiche di brama di profitto che pretende di essere ecologicamente responsabile
queste differiscono dalla prima soltanto nel fare profitto col pulire lo sporco piuttosto che col crearlo. Vincere questa particolare “lotta” richiederebbe riconoscere che fare crescere il profitto e sviluppare la crescita non è il solo
criterio di successo negli affari; la responsabilità sociale ed ambientale è proprio così importante ed è proprio molta parte dell’affare negli affari.

L’informazione ha un valore?


Certo che l’informazione ha un grande valore! Educativo e formativo.Ma può essere convertito in negativo: diseducativo e di disinformazione. Ai popoli conviene Il valore intrinseco dell’informazione. Al potere dei Governi del mondo la gestione del
valore .

I Giornali devono essere specchio del mondo e devono avere come fondamento la giustizia. Non devono essere al servizio di nessun potere economico, politico
o religioso ma al servizio dell'umanità, del suo benessere, educando alla partecipazione e non alla contrapposizione selvaggia.
L'uomo non può emulare il branco poichè la guerra, la contrapposizione tra le parti, il pregiudizio e la superstizione non giovano a nessuno e provocano sofferenza e miseria, distruzione e morte.